La casa di Fabio: “Naša kuća”
Cos’è “La casa di Fabio: naša kuća”?
“La Casa di Fabio: naša kuća” è una casa famiglia, cioè un luogo che accoglie bambini privi della cura dei genitori o che si trovano in situazioni di rischio familiare e/o sociale. E’ caratterizzata da uno stile di vita di tipo familiare che offre ad ogni bambino un ambiente accogliente e crea un legame significativo e continuativo di tipo “materno” con gli operatori (in particolare l’operatore residente “mamma”) e “fraterno” con gli altri bambini residenti.
Qual e’ lo scopo della Casa Famiglia?
Lo scopo della “Casa di Fabio” e’ quello di realizzare un programma di intervento che tenga conto dei bisogni di crescita evolutiva di ciascun bambino e sia in grado di garantire il diritto di ogni bambino a crescere “accudito” in una famiglia per poter diventare un adulto sano ed equilibrato capace di vivere e lavorare nella società. Si vuole far sentire ogni, indipendentemente dal suo vissuto, parte di una famiglia, di un ambiente sicuro ed accogliente, che stimoli la sua emotività e creatività.
Chi verra’ accolto?
La Casa Famiglia accoglie 8 bambini con età d’ingresso compresa tra i 0 e i 14 anni, maschi e femmine, senza distinzione di provenienza etnica, di cultura o di credo religioso.
L’accoglienza si distinguerà in
– accoglienza non temporanea o di lungo periodo e
– accoglienza temporanea
Accoglienza non temporanea o di lungo periodo
L’accoglienza non temporanea o di lungo periodo è rivolta a 3/4 bambini che attualmente risiedono in istituto e costituiranno il nucleo fisso (“la famiglia residente”) che accoglierà i bambini (o cuginetti) “temporanei”. La finalità del progetto è quella dell’accoglienza residenziale senza una scadenza di alcuni bimbi anche con bisogni speciali. Tale accoglienza implica la condivisione nel quotidiano tra operatori e bimbi, di tutte le attività affettive, relazionali, educative e pratiche (scuola, sanità, neuropsichiatra, logopedia, psicologia, fisioterapia, ecc.) necessarie ad un bambino sia per la sua crescita fisica e sia in particolare per lo sviluppo psicologico armonico.
Accoglienza temporanea
L’accoglienza temporanea è rivolta a 4 bambini che si trovano in una situazione di bisogno che richiede l’allontanamento temporaneo dal nucleo familiare. Questa accoglienza in un ambiente familiare “di appoggio” consente di poter continuare a vivere in un ambiente simile a quello che si trova temporaneamente in crisi: cioè in una famiglia nella quale il bambino vive in una dimensione relazionale ed emotiva che già conosce e non del tutto estranea come quella di un istituto. Inoltre, con il consenso e secondo un programma concordato con il centro sociale competente, la Casa Famiglia mantiene, dove possibile, rapporti con soggetti del nucleo familiare di origine e cerca di favorire il ritorno del bambino ad esso. In tal modo l’accoglienza temporanea viene intesa come un intervento di sostegno al nucleo familiare.
Accoglienza di lungo periodo periodo
Nel caso dell’accoglienza di lungo periodo, il programma non prevede un termine o un’età per uscire dalla casa famiglia: come in ogni famiglia “normale”, l’uscita avverrà nel momento in cui il bambino divenuto adulto sarà in grado di provvedere autonomamente e completamente a sé stesso, avrà un lavoro o avrà creato un suo nuovo nucleo familiare. La Casa di Fabio con i suoi legami affettivi e di sostegno rimarrà sempre aperta per tutti gli adulti usciti.
Accoglienza temporanea
Nel caso dell’accoglienza temporanea, il tempo di permanenza verrà’ valutato dal Centro sociale di riferimento e variera’ in funzione dei bisogni e delle necessita’ di ogni singolo bambino. Per ciascun bambino con disagio temporaneo, nel momento in cui il Centro Sociale riterrà opportuno, verrà definito un percorso di rientro che prevederà l’accompagnamento e il sostegno al rientro in famiglia (ad esempio rientro nei weekend).
Come si svolgera’ la vita nella Casa Famiglia?
I bambini avranno la possibilita’ di svolgere una normale vita di relazione, all’interno di un ambiente di tipo familiare. La residenzialità di operatori professionali è la garanzia di efficienza e efficacia nella gestione delle esigenze educative dei bambini oltre che di quelle affettive. Per ogni bambino, verra’ adottato un progetto educativo individualizzato concordato con il centro sociale di riferimento, per dare una risposta mirata ed individuale ai bisogni dei singoli. A tal fine, sono previsti una serie di incontri tra gli operatori della Casa Famiglia (“mamma”, psicologo, assistente sociale, pedagogo, medico) e gli assistenti sociali e gli psicologi del Centro Sociale. Le attività della casa famiglia saranno organizzate seguendo il normale ritmo di vita e quotidiano di ogni famiglia “normale”. Nel programma individualizzato di ogni minore, è prevista la frequenza alla scuola, ai servizi sanitari quando sia necessario ed alle strutture per il tempo libero del territorio, oltre che l’orientamento e il sostegno all’inserimento lavorativo. I bambini, come in ogni famiglia, partecipano alla vita familiare assumendo un ruolo attivo all’interno della famiglia e della società che gli permetteranno, una volta adulti, di poter proseguire autonomamente la loro vita come soggetti perfettamente integrati nella società stessa.
La struttura
Il progetto prevede l’ubicazione della Casa Famiglia in un grande appartamento “normale” adatto per ospitare una grande famiglia; situato nel centro cittadino con perfetta integrazione con il tessuto sociale e culturale della città. Tutta la casa sarà pensata a misura dei bambini: ci sarà una grande sala comune dove si ricevono anche gli ospiti, si mangia insieme e si vede la TV; le camere da letto (in cui dormono 2 bambini) sono tutte personalizzate.
Risorse umane
1 responsabile del progetto (il presidente dell’Associazione Fabio – Vita nel Mondo Onlus)
1 responsabile della casa ( la “mamma”) – residente
1 aiuto responsabile – non residente
Professionalità di appoggio:
1 psicologo
1 assistente sociale
1 pedagogo
Al personale destinato alla gestione della casa, potrebbero essere affiancati dei volontari bosniaci ed italiani e dei tirocinanti universitari delle facoltà pedagogiche, psicologiche e sociali.