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Pellegrinaggio carità 30 ottobre – 02 novembre

Dal 30 ottobre al 03 novembre, 9 furgoni, tre pulmini con 49 persone di ogni età provenienti da Genova, Novate Milanese, San Felice sul Panaro, Barbarano Vicentino, Reggio Emilia, Albino, Olginate, Gambolò e Rovello Porro e Comacchio, hanno portato aiuti in Bosnia.
Dopo un giorno di viaggio arriviamo a Gospic dove pernottiamo. Il mattino successivo dopo le formalità doganali a Bijaca ci dirigiamo al campo di Hodbina e consegniamo i pacchi famiglia preparati dal gruppo di Gambolò.
Salutiamo i nostri amici e raggiungiamo l’Orfanotrofio di Mostar Est dove facciamo un abbondantissimo scarico di alimentari e incontriamo Dalida la Direttrice con la quale parliamo dei progetti che coinvolgono i bambini portati avanti dall’associazione da oltre 10 anni. Il nuovo progetto “Logopedia del cuore” iniziato da qualche mese prevede la presenza di un Logopedista costantemente in Orfanotrofio. Complessivamente i progetti attualmente portati avanti dall’Associazione all’interno dell’Orfanotrofio di Mostar sono 7 e
richiedono un grande sforzo economico perché per ogni progetto garantiamo il personale e i materiali costantemente, ma siamo comunque convinti che il tempo impiegato fruttuosamente in orfanotrofio abbia un valore inestimabile se confrontato con il pericoloso vuoto cosmico della noia e dell’apatia. Dopo il pranzo offertoci dalla cucina salutiamo i nostri amici e raggiungiamo l’Istituto Sacra Famiglia dove scarichiamo alimentari e pannoloni.
Portiamo poi aiuti in alcune famiglie di Mostar seguite dall’Associazione attraverso il progetto Angelo Custode. Prima di fare ritorno a Medjugorie, andiamo a Grude al campo profughi Dubrave dove ci attendono Svonko e Marinko per un abbondante scarico di alimentari e per lasciare un contributo economico per le medicine per gli anziani del campo profughi.
Venerdi 1 novembre alla mattina si parte alle sei destinazione Sarajevo parrocchia di Dobrinija, dove arriviamo alle 9.30 in tempo per partecipare alla Santa Messa celebrata per noi da Padre Daniel. Nei locali di Sprofondo scarichiamo alimentari pannoloni e altri materiali per i progetti seguiti dall’Associazione Sprofondo, e dall’Associazione “Dar Srz” di Busovaca. Scarichiamo inoltre per Il Pane di Sant’Antonio che gestisce mense popolari a
Sarajevo, per Mjedenica una casa per disabili e per la Casa protetta delle donne maltrattate, l’Orfanotrofio Comunale e l’Orfanotrofio Sos Kinderdorf .
Presso l’Associazione Sprofondo è operativo l’ambulatorio di Fisioterapia “Casa Angela” che abbiamo inaugurato ad agosto e che oggi offre aiuto a persone sociali a pieno regime. La realizzazione dell’ambulatorio è frutto della preziosa collaborazione con la fisioterapista genovese Cristina Giannotta che ha seguito il progetto fin dall’origine. Le attrezzature sono state donate dalla Alphamed e dalla stessa Cristina. Il progetto portato avanti con la
collaborazione di Sprofondo viene finanziato dalla nostra Associazione grazie al contributo del nostro amico e socio Lorenzo di Novate.
Lasciata Sarajevo scendiamo a Konijc presso l’ufficio della Merhamet locale dove ci attende Nazif. Scarichiamo i pacchi famiglia preparati il giorno prima e uniamo quelli che ha preparato Felice di Rovello per le famiglie più numerose e molti pannoloni.
Nel piccolo ufficio incontriamo le famiglie del progetto “Aiutami a non andare in Orfanotrofio” a cui consegniamo i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello Porro e da Daniela e Marco di Gambolò a cui aggiungiamo il fresco acquistato da Luigi di Rovello e il previsto aiuto economico. Anche in questo viaggio parliamo singolarmente con ogni famiglia per sapere l’evoluzione della situazione e modulare l’aiuto sulla base delle effettive esigenze di ogni famiglia.
Dopo aver incontrato tutte le famiglie saliamo a Dresnica per portare aiuti a una famiglia seguita dall’associazione. Alle 21.30 facciamo ritorno a Medjugorie.
Sabato 2 novembre alla mattina andiamo a Caplina circa 40 minuti da Medjugorie per lo scarico al campo profughi di Tasovici. Piove molto forte e decidiamo di preparare i pacchi famiglia al coperto e poi una volta pronti andare a distribuirli al campo profughi. Ogni pacco per una persona contiene pasta, riso, pelati, legumi, biscotti, olio semi, farina, zucchero, cioccolata sapone di marsiglia detersivo piatti e shampoo e pollo, latte e pane acquistato in loco da Luigi di Rovello. Una volta pronti tutti i pacchi ci rechiamo prima nelle casette “irlandesi” a Domanovici dove consegniamo anche i pacchi famiglia a cui vengono aggiunti per chi ne ha necessità coperte e pannoloni. I residenti di queste casette sono tutte persone anziane che per molti anni hanno vissuto al campo profughi di Tasovici.
Scendiamo al campo di Tasovici dove sotto un diluvio consegniamo i pacchi famiglia ai residenti. Lasciato il campo visitiamo tutte le famiglie seguite in Erzegovina, alle quali consegniamo, i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello e Emilio di San Felice sul Panaro e da Daniela e Marco di Gambolò.
Per le famiglie inserite nel progetto Angelo Custode lasciamo un contributo economico per la famiglia. Rientriamo a Medjugorie per il meritato riposo, alcuni salgono la Collina delle apparizioni, alcuni portano gli ultimi aiuti alla Comunità Cenacolo. Alle sei partecipiamo alla Santa messa prefestiva
Domenica 4 novembre si rientra a casa con partenza alle 6.

Ringraziamo Maria che ci hai permesso, anche questa volta e senza alcun merito, di essere le Sue mani protese verso il prossimo offerente perché  malato, orfano, solo, abbandonato, anziano, arrabbiato, depresso.
Grazie Maria perché anche in questo viaggio non ci hai lasciati soli, ma ci hai accompagnato in ogni incontro, in ogni mano stretta, in ogni abbraccio, in ogni lacrima, in ogni storia drammatica ascoltata e in ogni gioia condivisa.
Grazie a tutti i benefattori che sono stati strumento della Provvidenza e spinti ci hanno garantito aiuti economici e materiali per tutti i bisognosi incontrati e sostenuti dalla nostra piccola associazione.

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Sabato 9 novembre Maurizio di Magreta e Emilio di San Felice sul Panaro sono partiti destinazione Bosnia per portare in Italia Robert e Boris per i controlli ai gessi dopo le operazioni di settembre e Danin per i controlli al cuore e per programmare il secondo intervento al palato.

Sabato 16 novembre Ieri sera Lorenzo e Teresio di Novate hanno accompagnato a casa Robo, Boro e Danin. Robo e Boro sono venuti a Genova per il controllo degli arti inferiori dopo le operazioni. Danin è venuto per fare i controlli al cuore e al palato dopo gli interventi. Tutti i controlli sono andati bene con felicita di tutti.
Ringraziamo Emilio di San Felice e Maurizio di Magreta per essere andati a prendere i bimbi in Bosnia e Lorenzo e Teresio per averli riaccompagnati. Ringraziamo la Parrocchia di Formiggine e la Fondazione Giuseppe Mozzanica per averci messo a disposizione i pulmini per il trasporto dei bimbi.

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Robert e Borislav – La speranza di correre

Robert  e Borislav sono due bambini di 4  e 7 anni che vivono a Mostar. Fin dalla nascita hanno una malformazione ai piedi e fanno molta fatica a camminare. Li abbiamo conosciti nell’agosto del 2018 a Mostar e nel novembre 2018 sono venuti a Genova per una visita ortopedica presso l’ospedale Gaslini di Genova. La visita conferma la necessità dell’intervento per migliorare la possibilità di camminare. Il 09 settembre sono partiti dalla Bosnia accompagnati da Emilio di Finale e Maurizio di Magreta e sono arrivati a Genova. Mercoledi’ 11 settembre sono stati operati a entrambi i piedi dal dott. Senes. Venerdi mattina Agostino della Coop Taxiha accompagnato i bambini a Piacenza dove li aspettavano Maurizio e Cecilia di Magreta che li hanno riaccompagnati a casa. Ringraziamo  la Provvidenza che ha reso possibile tutto questo.

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PELLEGRINAGGIO DI CARITA’ 13 – 23 AGOSTO 2019

PELLEGRINAGGIO DI CARITA’ 13 – 23 AGOSTO 2019

Dal 13 al 23 agosto 7 furgoni e due pulmini e 24 volontari hanno portando aiuti in Bosnia. Questo anno abbiamo voluto ad inizio viaggio fermarci a Basovizza e portare un omaggio ai caduti delle Foibe e capire meglio la tragedia del popolo istriano attraverso il racconto della nostra guida Primo.

Il giorno 14 dopo le formalità doganali a Bijaca andiamo a Medjugorie per alleggerire un po’ i furgoni con il carico che ci servirà in Erzegovina nei prossimi giorni. Nel pomeriggio andiamo al campo profughi di Dubrava a Grude dove scarichiamo aiuti per gli ultimi 23 profughi ancora presenti e lasciamo il contributo a Marinko per l’acquisto delle medicine alle singole persone malate. Salutati gli amici del campo di Grude ci dedichiamo ad una breve preghiera presso la madonna di Tihaljna.

Il giorno 15 al mattino partecipiamo a Medjugorie alla messa in italiano per la festa dell’Assunzione di Maria e al pomeriggio andiamo a Domanovici per lo scarico ai “Campi irlandesi” dove distribuiamo alimentari e poi visitiamo le famiglie seguite dall’Associazione in questa zona lasciamo un contributo economico per la famiglia Nikolic’ e pacchi famiglia perparati da Felice di Rovello Porro e Emilio di Finale. Dopo cena partecipiamo all’Adorazione Eucaristica.

Il giorno 16 agosto di buon mattino raggiungiamo Sarajevo destinazione Sprofondo e alle 10.30  incontriamo presso l’associazione “ Obrazovanje grad BiH” il generale Jovan Diviak, eroe della guerra per essere rimasto a difendere Sarajevo durante l’assedio da parte dell’esercito serbo. Ci ha raccontato con molti particolari il periodo della guerra e ci ha fatto comprendere che l’unica medicina che può guarire i cuori feriti è il perdono reciproco e l’integrazione fra le diverse etnie. Dopo il pranzo scarichiamo il furgone di Paolo presso Sprofondo e nel pomeriggio andiamo all’orfanotrofio Sos Kinderdorf di Sarajevo dove, oltre a scaricare alimentari, pannolini, materiale scolastico e materiale per la pulizia, organizziamo una festa con giochi, musica e balli. E’ stata una bella festa con molti dei bambini venuti al campo estivo nei vari anni. E’ bello incontrare oggi, i bambini e i ragazzi e sentire ancora l’affetto che ci lega e il valore che l’esperienza al campo estivo ha lasciato nelle loro vite:

Il giorno 17 andiamo a Busovaca, una cittadina a nord di Sarajevo dove abbiamo instaurato una collaborazione con l’associazione “Dar Srza“ che si occupa di seguire le famiglie sociali in questa zona. Dopo lo scarico presso di loro, le famiglie inserite nel nostro progetto hanno organizzato una festa per ringraziarci del campo estivo. Al secondo anno di progetto possiamo ritenerci soddisfatti della collaborazione e degli obbiettivi raggiunti. Per una famiglia nella quale il papà si è ammalato, acquistiamo in loco una mungitrice semiautomatica. Dopo i saluti e le informative su alcuni bambini malati che seguiamo, facciamo rientro a Sarajevo e nel pomeriggio alle 17 andiamo all’orfanotrofio Bjelave e intratteniamo i bambini con musica, palloncini e distribuzione di giochi. Anche qui abbiamo l’occasione per rivedere e incontrare i bambini che sono venuti al campo estivo a Genova. Al termine della giornata Don Giovanni celebra la Santa messa.

Il giorno 18 al mattino presto partiamo per Srebrenica per una giornata dedicata al ricordo di quanto successo in Bosnia durante la guerra e per incontrare le famiglie dei ragazzi ortodossi e musulmani che sono venuti al campo estivo a Genova. Incontriamo i genitori presso l’Associazione Maja a Kravica e salutiamo i bambini e parliamo dei progetti comuni, delle difficoltà oggettive nello sviluppo e nella volontà di proseguire nella collaborazione. Ringraziamo i genitori e i responsabili delle associazioni di aver mandato al campo 8 bambini con due accompagnatrici Lasciamo aiuti a entrambe le associazioni  Lasciata Kravica ci rechiamo al memoriale di Potocari dove ci attendono alle 15 per la proiezione del film sull’eccidio di Srebrenica e la visita alla fabbrica allora quartiere generale delle forze Onu e dove cercarono rifugio la maggior parte della popolazione bosniaca di Srebrenica assediata dalle forze serbo bosniache del generale Mladic. Alle 17.30 celebriamo la Santa messa nella moschea del memoriale di Potocari affidando tutti i defunti del memoriale e i loro uccisori alla misericordia del Padre. Terminata la Messa facciamo ritorno a Sarajevo con il nostro carico di emozioni per quanto visto e vissuto in questa giornata.

Il giorno 19 come da programma andiamo nella località di Fojnica dove portiamo aiuti agli ospedali psichiatrici di Bakovici e Drin. Andiamo prima all’ospedale di Bakovici, una struttura con 480 ricoverati tutti adulti, dove arriviamo alle 10.00; come consueto già al cancello ci sono i primi abbracci Un piccolo gruppetto di noi scarica gli aiuti, mentre la maggior parte del gruppo si dedica all’animazione nel piazzale antistante l’ospedale. Da una parte c’è la musica e i balli a cui partecipano ricoverati, volontari e personale dell’istituto, mentre in un altro punto si gonfiano palloncini modellati per tutti e si distribuiscono caramelle morbide, in altri punti alcuni volontari si intrattengono con i ricoverati, ognuno vuole raccontare la propria storia e ritroviamo Ielena che ci aggiorna sui suoi figli Mato ci racconta della sua vita da disabile a causa della guerra. Ognuno vuole avere un momento personale, molti di loro parlano inglese molto bene segno di una vita precedente. Salutiamo Nesad amico da molti anni che sulla sua carrozzella si informa delle nostre famiglie o di chi in questo viaggio non è presente. In un altro punto Don Giovanni con la chitarra intrattiene un gruppo numeroso di ricoverati accompagnando i loro canti in serbo croato. Sono due ore e mezza di vera amicizia con tanta tantissima gioia e tanti abbracci. Alle 12.30 concludiamo la festa con un mega trenino danzante. Dopo il pranzo al sacco, alle 15:00 arriviamo al Zavod Drin, una struttura che ospita circa 450 ricoverati, in questo ospedale si trovano pazienti psichiatrici anche gravi e alcuni padiglioni di bambini e ragazzi. Dopo lo scarico di alimentari, materiale ospedaliero, detersivi e pannoloni visitiamo alcuni reparti della struttura. Ci accompagna Nihada una infermiera e insieme a lei visitiamo i reparti dei bambini portando abbracci, peluches e caramelle geleé. Salutiamo bambini e operatori e ancora carichi di emozioni e mille domande nella testa raggiungiamo Sarajevo dove celebriamo la Santa messa nel giardino dello studentato presso cui alloggiamo.

Il giorno 20 agosto è un giorno importante perché a Sarajevo presso i locali di Sprofondo nella Parrocchia di Dobrinija abbiamo inaugurato l’ambulatorio sociale di fisioterapia “Casa Angela – L’ambulatorio per tutti” dedicato alla nostra amica Angela Bozzer. La predisposizione di questo ambulatorio è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione con Alphamed che ha fornito gratuitamente le attrezzature necessarie. Lasciamo Sarajevo e scendiamo a Konijc presso i locali della Merhamet dove ci attende Nazif, responsabile della sede di Konijc, con il quale collaboriamo ormai da molti anni e si è ormai consolidata una profonda stima reciproca. Presso il magazzino della Merhamet scarichiamo pannoloni e i materiali che nei viaggi precedenti avevamo concordato. Nel piccolo ufficio incontriamo le famiglie del progetto “Aiutami a non andare in Orfanotrofio” a cui consegniamo i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello Porro e da Daniela e Marco di Gambolò e il previsto aiuto economico. Anche in questo viaggio parliamo singolarmente con ogni famiglia per sapere l’evoluzione della situazione e modulare l’aiuto sulla base delle effettive esigenze di ogni famiglia. Di volta in volta la situazione si modifica, un lutto, una malattia, un lavoro perso e uno ritrovato; questo è il fondamento del progetto: seguire le famiglie giorno dopo giorno nel divenire della vita con l’obbiettivo di fornire l’aiuto nel momento del bisogno e aiutare a camminare, chi dopo il periodo di aiuto, può proseguire da solo. Incontriamo inoltre i bambini malati a cui consegniamo le medicine. In questa cittadina la nostra Associazione porta avanti ormai da 6 anni il progetto “Fisioterapia quotidiana“attraverso il quale il fisioterapista dell’Associazione incontra settimanalmente i bambini disabili seguiti e verifica i progressi e dà le consegne alle famiglie per la settimana. Il servizio viene svolto in collaborazione con il Centro Sociale di Konijc che ci ha messo a disposizione una palestrina della scuola. Il progetto nasce dall’esigenza di assicurare ai bambini e ragazzi più disagiati un servizio di fisioterapia che altrimenti non esisterebbe se non per i più benestanti. Lasciamo Konijc e scendiamo a Dreznica per verificare i progressi della famiglia di Kadira. La casa dopo i lavori è in buone condizioni e tutto è pulito; anche a loro lasciamo un abbondante pacco famiglia e salutiamo. Alle 18 siamo alla Sacra Famiglia di Mostar dove scarichiamo un buon numero di pannoloni e nel giardino partecipiamo alla messa celebrata da Don Giovanni. Alle 20 arriviamo a Medjugorie per riposare e organizzare gli altri giorni di viaggio.

Il 21 agosto al mattino alla 6.30 saliamo sulla Collina delle Apparizioni per la preghiera comunitaria guidata da Don Giovanni e poi dedichiamo un pò di tempo alla preghiera personale davanti alla “Gospa” affidando a Maria tutte le persone, le intenzioni e i pensieri affidatici e custoditi nel nostro cuore. Alle 10.30 partiamo per Capljina destinazione campo profughi di Tasovcici. Lì con una temperatura di 42 gradi distribuiamo pacchi famiglia preparati al momento con pasta, riso, olio, biscotti, dadi, pelati, legumi, latte, marmellata, detersivi piatti e corpo e sapone di marsiglia, il tutto modulato secondo il numero dei componenti la famiglia. Dopo la distribuzione salutiamo i nostri amici e ci spostiamo a Hobina dove risiedono ex profughi in difficoltà e ai quali consegniamo pacchi famiglia preparati da Daniela e Marco di Gambolò Rientriamo a Medjugorie in tempo per partecipare al programma di preghiera internazionale.

Sabato 22 al mattino partiamo per Mostar. La prima destinazione è la famiglia di Mirsada per la quale la situazione strutturale della casa del comune è in continuo peggioramento. Visitiamo poi la famiglia di Djenana e incontriamo i due bimbi, promettendo ad Ajla che in questo anno potrà seguire la sua passione ed iniziare un vero corso di danza classica anziché imparare soltanto guardando la televisione. Alle 11.00 presso la Santa Famiglia incontriamo alcuni bambini e ragazzi malati; Faris a cui diamo tutti i materiali per le medicazioni; Borislav e Robert i due bimbi di Mostar con problemi ai piedi e per i quali nel mese di settembre finalmente è previsto l’intervento con costi a carico dell’associazione ed infine un bimbo affetto da epilessia.  Alle 12 ci spostiamo all’Orfanotrofio di Mostar dove abbiamo appuntamento con la direttrice per parlare dei progetti portati avanti dall’Associazione e per verificare, come ogni anno, l’opportunità di modificare o integrare qualcosa dei progetti stessi. Dopo una bella chiacchierata si decide di proseguire con i progetti in corso (corso cucina – danza – musica – arti espressive e  doposcuola) e di aggiungere il progetto di logopedia perché come espresso dalla direttrice Dalida i bambini che hanno necessità di logopedia sono molti e non per tutti si riesce. Scarichiamo molti alimentari e prodotti per l’igiene e al termine ci offrono il pranzo e riusciamo a mangiare insieme ai bambini. Alle 16.30 rientriamo a Medjugorie e alle 19 partecipiamo al programma serale di preghiera con l’adorazione. Dopo cena ci raccogliamo per un momento di preghiera di lode comunitaria con Don Giovanni.

Venerdi 23 agosto si rientra a casa con partenza alle 5.00.

Grazie Maria perchè ci hai aiutato a dare e fare il nostro meglio con gioia e serenità, illuminando il nostro cammino e dandoci la forza di affrontare difficoltà, paure e insicurezze.

Grazie Maria che ci hai permesso di essere le tue mani tese verso il prossimo sofferente perché malato, orfano, solo, abbandonato, anziano, arrabbiato, depresso.

Grazie Maria perché in questo viaggio ci hai accompagnato in ogni incontro, in ogni mano stretta, in ogni abbraccio, in ogni lacrima, in ogni storia drammatica ascoltata; senza il tuo aiuto non saremmo riusciti a vedere, ad ascoltare a comprendere e a cercare di condividere la sofferenza dei fratelli

 

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Pellegrinaggio di carità 17 – 21 aprile 2019

Pellegrinaggio di carità   17aprile – 22 aprile 2019

Dal 17 aprile al 21 aprile 2019, 7 furgoni, quattro pulmini e un’auto con 52 volontari di ogni età provenienti da Albino, Gambolò, Genova, Novate Milanese, Rovello Porro, Mede e da varie zone dell’Emilia, hanno portando aiuti in Bosnia.

Dopo un giorno di viaggio arriviamo a Gospic dove pernottiamo. Il mattino successivo dopo le formalità doganali a Bijaca andiamo direttamente a Capljina per lo scarico al campo Profughi di Tasovcici, dove ci attende Zorica la responsabile. Scarichiamo dai furgoni pasta, riso, pelati, legumi, biscotti, olio semi, farina, zucchero, cioccolata, sapone di marsiglia detersivo piatti e shampoo e pollo e latte acquistati in loco con l’aiuto di Anna Pasticciona di Rovello. Il pacco famiglia per ciascuno dei residenti viene preparato al momento sulla base del numero dei componenti la famiglia. I nostri volontari più giovani aiutano i residenti a portare i pacchi nelle loro baracche.

Terminata la distribuzione, raggiungiamo le “casette degli irlandesi” a Domanovici dove consegniamo i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello Porro a cui viene aggiunto il latte, il pollo, il pane, un dolce e i pannoloni. Terminato lo scarico le signore anziane del campo ci regalano babbucce fatte con la lana che di viaggio in viaggio regaliamo loro. Visitiamo tutte le famiglie seguite in Erzegovina, ad alcune di queste consegniamo, oltre ad uno scarico abbondante di cibo e i pacchi famiglia preparati da Daniela e Marco di Gambolò, un contributo economico per la famiglia. Rientriamo a Medjugorie per la Cena Domini ed il meritato riposo.

Venerdì 19 partiamo alle 6.00 per salire fino a Konijc presso l’ufficio della Merhamet locale dove ci attende Nazif. Scarichiamo i pacchi per le famiglie da uno e due componenti e molti pannoloni.

Nel piccolo ufficio incontriamo le famiglie del progetto “Aiutami a non andare in Orfanotrofio” a cui consegniamo i pacchi famiglia preparati da Felice di Rovello Porro e da Daniela e Marco di Gambolò a cui aggiungiamo il fresco acquistato da Anna di Rovello e il previsto aiuto economico. Anche in questo viaggio parliamo singolarmente con ogni famiglia per sapere l’evoluzione della situazione e modulare l’aiuto sulla base delle effettive esigenze di ogni famiglia. Questo è il fondamento del progetto: seguire le famiglie giorno dopo giorno nel divenire della vita con l’obbiettivo di fornire l’aiuto nel momento del bisogno e aiutare a camminare, chi dopo il periodo di aiuto, può proseguire da solo. Incontriamo inoltre i bambini malati a cui consegniamo le medicine. Terminati gli incontri, proseguiamo fino a Sarajevo dove nei locali di Sprofondo scarichiamo alimentari pannoloni e altri materiali per i progetti seguiti dall’Associazione Sprofondo e dall’associazione “Dar Srz” di Busovaca. Questa volta scarichiamo anche le attrezzature donate grazie alla nostra amica Cristina di Genova dalla ditta Alphamed appositamente per il nuovo progetto in collaborazione con Sprofondo “ Casa Angela – l’ambulatorio per tutti”, un ricordo tangibile della nostra amica Angela Bozer che nei prossimi mesi verrà aperto presso i locali di Sprofondo per dare un aiuto alle persone sociali.

Essendo Venerdi Santo e venerdi di preghiera per i musulmani, d’accordo con i direttori degli istituti, lasciamo nei locali di Sprofondo gli scarichi previsti per l’Orfanotrofio Bijelave e l’orfanotrofio Sos Kinderdorf. Nei locali di Sprofondo incontriamo Damir il direttore del Sos Kinderdorf per parlare del nuovo Campo estivo a Genova che si terrà dal 13 al 27 luglio, e incontriamo Iva una ragazzina malata con la sua mamma, segnalata dalla Clinica Pediatrica dell’ospedale di Sarajevo: raccogliamo tutta la documentazione medica che sottoporremo ai medici del Gaslini. Alle 15,00 Padre Pero celebra per il nostro gruppo la liturgia del Venerdi Santo.

Terminati gli scarichi partiamo da Sarajevo alle 17.00, e dopo una sosta presso una famiglia di Dresnica raggiungiamo Medjugorie per la cena e un pò di riposo.

Sabato 20 al mattino ci dedichiamo agli scarichi nella zona di Mostar, un gruppo con Felice Lorenzo Emilio Daniele ed Enza raggiungono Denana, una ragazza che vive con i due figli in una casa presa in affitto e dove mancava tutto: Felice in Italia ha preparato la cucina completa mentre Emilio ha preparato il letto a castello per i due bimbi. Quando tutto è montato Denana sorride e gli occhi si inumidiscono per l’emozione. La figlia vedendo il nuovo letto a castello con le lenzuola nuove rosa emozionata sorride con gioia.

Nel frattempo Marco, Daniela e Luca hanno scaricato al campo di Hodbina e consegnato i pacchi famiglia preparati dal gruppo di Gambolò. Tutti insieme ci ritroviamo all’Orfanotrofio di Mostar dove la direttrice e i ragazzi hanno preparato uno spettacolo per farci vedere i risultati raggiunti dai bambini nei vari progetti.

E’ stata una grandissima emozione, la musica, i canti, i costumi preparati da loro, ma soprattutto i sorrisi, la gioia la voglia di mettersi in gioco hanno creato un clima di speranza che ha sostituito il clima di desolazione presente in istituto per tanto tempo. Dalida, la Direttrice ha voluto darci dimostrazione che gli sforzi di tutti questi 10 anni attraverso i progetti artistici svolti all’interno dell’orfanotrofio (musica, arte, danza, sport) non sono stati vani ed hanno aiutato i bambini a crescere più sereni e a riempire unitamente agli altri Progetti (corso cucina e doposcuola) le giornate di questi ragazzi. I 7 progetti che attualmente sono portati avanti dall’Associazione Fabio Vita nel mondo richiedono un grande sforzo economico perché per ogni progetto garantiamo il personale e i materiali costantemente, nella convinzione che il tempo impiegato fruttuosamente in orfanotrofio abbia un valore inestimabile se confrontato con il pericoloso vuoto cosmico della noia e dell’apatia. Al termine della rappresentazione abbiamo fatto festa tutti insieme con un bel rinfresco preparato dal corso di cucina.

Lasciato l’orfanotrofio raggiungiamo il campo profughi di Grude dove ci attendono Svonko e Marinko per un abbondante scarico di alimentari e per lasciare un contributo economico per le medicine per gli anziani del campo profughi.

Dopo la cena appuntamento alle 21.00 alla Comunità Cenacolo, Marco e Cinzia ci accolgono anche questa volta con affetto per la grande veglia di Pasqua e festeggiamo insieme ai ragazzi della comunità la Risurrezione di Gesù con canti balli e tanta preghiera. Domenica 21 aprile Pasqua del Signore, risuona in tutti noi l’annuncio “Alleluia Cristo è risorto, è veramente risorto. Alleluia!!” Alle 9.00 la Santa Messa in italiano celebrata da Monsignor Oser, delegato del Papa per Medjugorie, e poi in gruppo saliamo sulla collina delle Apparizioni per la preghiera comunitaria ed un breve tempo per la preghiera personale. Nel pomeriggio gli ultimi scarichi alla Comunità femminile del Cenacolo e a Majka Krispina e la salita al monte Krizevac.

Lunedi 22 si rientra a casa con partenza alle 5.

Grazie Maria che ci hai permesso anche questa volta e senza nessun merito di essere le tue mani protese verso il prossimo sofferente perché malato, orfano, solo, abbandonato, anziano, arrabbiato, depresso.

Grazie a tutti i benefattori che sono stati strumento della Provvidenza e spinti dall’amore per Gesù e Maria ci hanno garantito aiuti economici e materiali per tutti i bisognosi incontrati e sostenuti dalla nostra piccola associazione.

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LA STORIA DI HELENA

La storia di Helena

Helena è una bimba di 6 anni residente in un piccolo paesino in Bosnia Erzegovina che abbiamo incontrato nel pellegrinaggio di carità di Pasqua 2018. I genitori erano molto preoccupati perché la bimba aveva avuto vari episodi di epilessia, ma la diagnosi non era certa e le crisi continuavano sebbene fosse già sotto terapia.

Finalmente il 5 marzo 2019 Helena è arrivata a Genova con i genitori e dal giorno 6 marzo ha iniziato un ricovero presso il Gaslini per determinare una diagnosi definitiva.

Sabato mattina Helena è ripartita verso la Bosnia con le risposte positive ricevute sulla sua malattia; Papà Dalibor e mamma Rusica ritornano a casa con il sorriso nel viso e la serenità nell’animo con la certezza che la situazione con il tempo si risolverà.

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